I Cavalieri Teutonici e la “Tavola d’Onore”

In uno dei suoi racconti Chaucer fa riferimento a un’istituzione chiamata “la Tavola d’Onore”. Questa fu istituita dall’ Ordine Teutonico al fine di attirare distinti cavalieri di terre straniere al servizio delle loro “crociate” baltiche contro i popoli pagani ad est. Tali crociate si svolgevano cone le cosiddette Reisen (o cavalcate), che l’Ordine Teutonico conduceva ogni anno contro le regioni pagane dell’est: Livonia e Lituania. Queste consistevano in dei veri e propri raid distruttivi, durante i quali si percorrevano centinaia di chilometri attraverso lande desolate, sia d’estate sia d’inverno (la Sommereise era la cavalcata estiva, mentre la Winterreise quella invernale), portando morte e distruzione negli insediamenti pagani. Per i cavalieri occidentali erano diventate appuntamenti fondamentali per dimostrare il proprio coraggio, e il proprio valore. Il gran maestro dei Teutonici li attraeva, oltre che con promesse di soddisfare quelle loro esigenze, anche con l’ambìto premio della “Tavola d’Onore”. La data della sua istituzione è sconosciuta, ma di certo era operante nel 1377. Le migliori descrizioni contemporanee della ” tavola d’onore” sono due: la prima fa parte di un’accusa di eresia contro l’Ordine presentata da un procuratore polacco nel 1415; la seconda è una descrizione contemporanea di Peter Suchenwirt, araldo , o re delle armi , e menestrello errante , vissuto nella seconda metà del XIV secolo. Importante anche la testimonianza contenuta nella biografia del famoso cavaliere francese Jean le Maingre, detto Boucicaut, maresciallo di Francia, che vi partecipò due volte.

Dalle due testimonianze emergono alcuni punti precisi:

1. La tavola d’Onore era riservata a un numero limitato di cavalieri stranieri – diciamo dieci, dodici o quattordici – che si erano distinti in varie parti del mondo.
2. Il diritto di tenere questa tavola di volta in volta era stato conferito, o forse confermato, dall’autorità del papa e dell’imperatore.
3. L’ assegnazione di posti alla tavola era fatto da araldi che erano ben informati, attraverso viaggi in terre straniere degli exploit che i vari cavalieri avevano realizzato.
4. Gli araldi non solo facevano la selezione dei cavalieri, ma ha anche determinavano le loro posizioni relative alla tavola, e quindi chi dovesse sedere a capo tavola.
5. In alcuni casi, l’applauso dei presenti confermava, o addirittura anticipava, la scelta fatta dall’araldo.
6. La tavola d’Onore era annunciata in anticipo e si rivelava un potente attrattore per attirare i cavalieri stranieri più coraggiosi al servizio dell’Ordine, quando si organizzava una grande Reise verso Est.

Bibl.

– Albert S. Cook, The Board in Prussia, in “The Journal of English and Germanic Philology”, Vol. 14, No. 3 (Jul., 1915), pp. 375-388

Il libro delle gesta di di Jean Le Maingre detto Boucicaut, traduz. e cura di G. Amatuccio (vedi anteprima)

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