Il giuramento del Templare

La cerimonia di accoglienza del nuovo fratello nell’Ordine era lunga e complessa e gli Statuti del Tempio ne stabilivano meticolosamente la procedura. Al cospetto dell’intero Capitolo riunito per l’occasione, il neofita veniva sottoposto a una sorta di esame, durante il quale gli venivano poste una serie di domande codificate sulla sua condizione sociale e sulla sua moralità. Successivamente veniva edotto su ciò che lo attendeva nella sua nuova carriera che stava per iniziare, mettendolo di fronte alla cruda realtà della rigida vita monastica fatta di sacrificio, obbedienza e disciplina. Infine la cerimonia si concludeva col giuramento del novizio che qui riporto integralmente come tramandato dagli Statuti dell’Ordine:

Ora, caro fratello, ascoltate bene ciò che vi diremo: promettete voi a Dio e a Nostra Signora di obbedire per tutti i giorni della vostra vita al maestro del Tempio e a qualsiasi vostro superiore?» – Ed egli deve rispondere: «Sissignore, se Dio vuole»
– E ancora: «Promettete voi a Dio e alla Madonna di vivere in castità per tutti i giorni della vostra vita?»
– Ed egli deve rispondere: «Sissignore, se Dio vuole».
– Ancora: «Promettete voi a Dio e a Nostra Signora Santa Maria di vivere, per tutti i giorni della vostra vita, senza nulla di proprio?»
– Ed egli deve rispondere: «Sissignore, se Dio vuole».
– Ancora: «Promettete voi a Dio e alla Madonna di rispettare, per tutti i giorni della vostra vita, i buoni usi e costumi della nostra Casa, quelli fissati e quelli che il maestro e i gentiluomini della Casa stabiliranno?»
– Ed egli deve rispondere: «Sissignore, se Dio vuole».
– Ancora: «Promettete voi a Dio e alla Madonna che per tutti i giorni della vostra vita, con la forza del potere conferitovi da Dio, contribuirete alla conquista della Santa Terra di Gerusalemme e con la vostra forza aiuterete a difendere e proteggere le terre in possesso dei cristiani?»
– Ed egli deve rispondere:  «Sissignore,  se  Dio  vuole».
– Ancora: «Promettete voi a Dio e alla Madonna che giammai abbandonerete questo Ordine per uno più forte o più debole, né per uno peggiore o migliore, a meno che non lo facciate su permesso del maestro e del convento che hanno la facoltà di ordinarvelo?»
– Ed egli deve dire. «Sissignore, se Dio vuole».
– Ancora: « Promettete voi a Dio alla Madonna che non sarete mai in un luogo nel quale un cristiano sia privato, a torto e senza motivo, dei suoi averi con la vostra partecipazione o con il vostro consiglio?»
– Ed egli deve dire: «Sissignore, se Dio vuole».
– «E noi, in nome di Dio e di Nostra Signora Santa Maria, di nostro padre il papa e di tutti i fratelli del Tempio, ammettiamo a tutti i benefici della Casa – quelli stabiliti dalle origini e quelli futuri – voi, vostro padre, vostra madre  e  tutti coloro del vostro lignaggio che  vorrete accogliere. Allo stesso modo accogliete noi in tutti i benefici che avete ottenuto e che otterrete; e così vi promettiamo il pane, l’acqua, le povere vesti della Casa e molta pena e fatica».

Quindi colui che presiede il capitolo deve mettergli addosso il mantello allacciandolo; e il fratello cappellano deve recitare il salmo Ecce quam bonum e la preghiera dello Spirito Santo, e ciascuno dei fratelli deve recitare il Padrenostro. E colui che ordina il fratello deve farlo alzare e baciarlo sulla bocca; ed è uso che anche il fratello cappellano lo baci. In seguito, colui che ordina il fratello deve farlo sedere davanti a sé e deve dirgli: «Caro fratello, Nostro Signore ha esaudito il vostro desiderio e vi ha posto in sì bella compagnia quale è quella della Cavalleria del Tempio, per cui dovrete fare bene attenzione a non commettere mai cosa per la quale potreste perderla – dalla qual cosa Dio vi guardi – e noi vi diremo alcune di queste cose da ricordare circa le colpe che comportano la perdita della Casa e, in seguito, di quelle che comportano la perdita dell’abito.

(Mia traduzione dal francese antico contenuta nel mio libro: Il vero codice dei Templari, pp. 25-26)

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